Ecco qua un articolo sul film tratto da corriere.it (del 11 giu 2005)
Finite le riprese del film tratto dal best seller dell’autrice catanese.
ROMA - Lei che fa autoerotismo davanti allo specchio; lei che, bendata, gioca a moscacieca erotica con un gruppo di ragazzi; lei che seduce il giovane custode di un museo. Lei è Melissa P., ovvero la diciottenne madrilena Maria Valverde nel film omonimo, liberamente tratto (e le polemiche non sono mancate) dal best seller «100 colpi di spazzola prima di andare a dormire» della diciannovenne catanese Melissa Panarello. Un racconto esplicito, senza reticenze, sull’educazione sessual-sentimentale di una adolescente piuttosto irrequieta: lei sogna la tenerezza e invece scopre la brutalità del sesso, una scoperta scioccante che la condurrà, suo malgrado, in un vortice di esperienze depravate.
Diretto dal quasi esordiente Luca Guadagnino, il film è prodotto dall’esordiente (nella produzione) Francesca Neri con la Pentagramma Films Espagna e la Sony Pictures Releasing: girato a Lecce, costato 3,4 milioni di euro, nelle sale italiane e spagnole contemporaneamente dall’11 novembre, in 200 copie. «Educazione sessuale? - riflette la Neri che, come attrice, conquistò il successo con il film altrettanto sexy Le età di Lulù di Bigas Luna nel 1990 - Direi di no. Sia Lulù, sia Melissa non vivono un’iniziazione, ma un tragitto interiore, il passaggio delicato dai 15-16 anni all’età matura. Melissa vive il primo innamoramento, poi il primo piacere e in seguito, non sentendosi corrisposta, il primo tradimento, frutto della ferita amorosa riportata: tutti tasselli di crescita. Io mi sono riconosciuta nelle sue emozioni, quelle che le donne si portano dentro anche da adulte». Maria Valverde, scelta dopo numerosi provini ad aspiranti italiane, perché esprimeva al tempo stesso innocenza e sensualità, sottolinea invece: «Anch’io ho un diario privato, che non faccio leggere a nessuno, ma non mi identifico con Melissa, anche se rappresenta una sintesi di tutte le pulsioni interiori che noi donne nascondiamo. Ogni ragazza ha un suo percorso differente dalle altre. Il sesso arriva quando arriva: ad alcune capita come a Melissa, ad altre no. Ma mi sono divertita a giocare con il personaggio».
Divertita fino a un certo punto, visto che la giovane attrice spagnola (questo il suo quarto film) ammette di aver provato molto imbarazzo a girare certe scene: «Erano finte, ma mi sentivo strana e all’inizio avevo paura di girarle. È stata molto importante la presenza di Francesca Neri, di una donna produttrice: per me, un appoggio». Conferma la Neri: «Ho capito subito il suo pudore, per questo abbiamo blindato il set agli estranei. Ho cercato di essere vicina a Maria e un giorno le ho detto che, alla fine delle riprese, sarebbe diventata una persona diversa. E infatti, poi, ha ammesso: "Avevi ragione"». Con un padre assente e una madre affettuosa ma incapace di comprendere, Melissa si confida con la nonna Elvira, interpretata da Geraldine Chaplin, che osserva: «Ho una figlia diciottenne e conosco bene certi turbamenti adolescenziali, dove il sesso gioca un ruolo fondamentale». Aggiunge il regista: «L’adolescenza è una età di trasformazione del corpo, che diventa una macchina sessuale, dunque è governata dal sesso. Ma se nel romanzo originale si sfiora a volte la pornografia, noi abbiamo cercato di sviluppare un discorso emotivo, non castigato ma spero non sensazionalistico».
Una libera interpretazione del romanzo autobiografico che non è piaciuta all’autrice, che infatti aveva minacciato azioni legali. Cerca di smorzare i toni la Neri: «La Panarello ha talento e fantasia, ma credo che sia stata travolta da un successo più grande di lei e difficile da gestire. Il suo risentimento è dovuto al fatto che, per un autore, è sempre difficile distaccarsi dalla sua opera e vederla trasformata in una sceneggiatura. Spero solo che, quando vedrà il film, le piaccia». Ma il film, rivolto agli adolescenti, non rischia invece di essere vietato ai minori? Ammette il regista: «Il rischio censura è reale, anche se non sbattiamo in faccia al pubblico gli organi sessuali». Conclude la produttrice: «Forse potremmo incorrere nel divieto ai 14, ma non credo proprio che venga vietato ai minori di 18 anni».
Emilia Costantini
reply
share